
Se ti dicessi dove vado, non sarebbe una vacanza.
Ethan Hunt, in Mission: Impossible II
Caso studio. Come nasce una missione impossibile.
Il prestito di alcune opere si era sbloccato proprio da pochi minuti. Non si trattava di un antico vaso come nello spot dell’Amaro Montenegro ma lo scenario era più o meno lo stesso.
Quattordici giugno duemilaundici. Ore 14,02.
Da due minuti esatti sono stata arruolata per una di quelle che io chiamo “M.I.” ovvero Mission Impossible. Non devo salvare l’umanità da virus letali o invasioni aliene, ma devo recuperare dei pezzi per una mostra che non è la stessa cosa ma che può essere altrettanto impegnativo.
Si tratta di un evento dedicato ai Quattro Generali Lamarmora, pensato e progettato in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Fatto sta che attraverso non so quali reti di contatti tra curatori, collezionisti e musei, si rendono disponibili quattro pezzi importanti. Così I Quattro Generali conquistano un allestimento ancora più completo e ricco, e io, un viaggio a Cagliari.
Fin qui tutto bene, se non che la cosa deve svolgersi nell’arco di massimo 48 ore e a mia disposizione ho: un traghetto, un furgone e un’amica, mia fedele compagna di imprese folli.
Lei lo sa già che quando la chiamo in negozio è perchè la “faccenda” è seria.
E quel giorno, complice l’atmosfera estiva di giugno o l’immagine del Mar di Sardegna, non mi lascia neanche finire la frase che sta già preparando lo zaino.
Si parte! A Genova il traghetto è zeppo dei primi vacanzieri. Noi ci mimetizziamo molto bene. Ma all’arrivo ad Olbia, quando tutti puntano alla Costa Smeralda, noi si tira dritto fino al Sulcis.
Nel ghetto (posto meraviglioso, così come tutto il centro storico della città) ci aspetta un signore con un’eleganza d’altri tempi che ci accompagna a casa sua: il piccolo personale museo di un appassionato.
Lì con cura chirurgica “impacchettiamo” il tutto.
Il tempo stringe e noi abbiamo una missione da compiere. Così, pur con la stanchezza e la voglia di mare, imbocchiamo la via del ritorno.
Biella-Cagliari sono 816 km. Farli in 42 ore è una sfacchinata. Che, però, mi ha fatto capire 3 cose:
1) Molti imprevisti si presentano sotto forma di “problema” ma finiscono per tramutarsi in un’esperienza divertente
2) Un’amica rende più leggera qualunque fatica
3) Il personaggio di Ethan Hunt (ndr: protagonista della serie Mission Impossible) è ispirato ad una figura realmente esistita che di lavoro faceva l’organizzatore di mostre. James Bond, anche detto Agente 007, invece no. Intanto perchè l’organizzatore di mostre non ha la licenza di uccidere, e poi solitamente non si sposta in Aston Martin ma in Van furgonato.
manca solo il pezzo in cui resta appeso a un centimetro dal pavimento….ma non disperate. in carriera arriverà anche quel momento
considerato che ho l’agilità di un tricheco non so… ma almeno se succederà, farà anche ridere!
staremo a vedere